Ti Odio, Anzi No, Ti Amo!
Giusto in tempo per la festa di San Valentino, approda sulla piattaforma streaming di Prime Video l'adattamento cinematografico del romanzo best-seller di Sally Thorne, Ti odio, anzi no, ti amo! (titolo originale The Hating Game). Il film, una commedia romantica diretta da Peter Hutchings e con protagonisti Lucy Hale (Pretty Little Liars) e Austin Stowell (Il ponte delle spie), segue le vicissitudini di due colleghi rivali di una casa editrice, entrambi in corsa per il posto di Direttore Generale. Da buona rom-com, ovviamente, l'odio tra i due e la loro paradossale diversità si trasformerà presto in una forte attrazione reciproca. Come vedremo nella nostra recensione di Ti odio, anzi no, ti amo!, infatti, l'elemento della competizione sfuma (forse troppo) in fretta, a favore di momenti più teneri e romantici. Ma non pensate che si tratti di un prodotto eccessivamente melenso: il film ha una sceneggiatura accattivante, ricca di divertenti siparietti e con un buon tempismo comico.
Ti odio, anzi no, ti amo!
Come abbiamo già detto, il punto forte del film diretto da Peter Hutchings risiede nell'innegabile chimica tra i due attori protagonisti. Ma anche nella sua sceneggiatura accattivante, capace di regalare allo spettatore 102 minuti di sano divertimento. Soprattutto nella prima parte del film, infatti, sembra di assistere a un'accattivante partita di tennis a suon di battute sarcastiche che non perde mai il suo ritmo. E anche quando l'inimicizia tra i due lascia spazio ai momenti di tenerezza e complicità, la narrazione non perde la sua verve. I dialoghi scattanti e l'impeccabile tempismo comico rendono Ti odio, anzi no, ti amo! una piacevole e divertente fuga dalla realtà, sia per i fan del romanzo di Sally Thorne sia per i neofiti di questa storia.
Come abbiamo visto nella nostra recensione di Ti odio, anzi no, ti amo!, la trasposizione cinematografica del best-seller di Sally Thorne con protagonisti Lucy Hale e Austin Stowell si dimostra, fin da subito, una commedia all'insegna del divertimento, caratterizzata da una sceneggiatura accattivante e brillanti scambi di battute. Tutto ciò è reso possibile, soprattutto, dalla buona chimica tra i due attori protagonisti. Peccato solo che gli esilaranti battibecchi da ufficio lascino troppo in fretta spazio ai momenti più teneri e romantici.
Ti odio, anzi no, ti amo! di Sally Thorne è disponibile in tutte le librerie italiane, in formato fisico ed ebook, edito da HarperCollins Italia. Se vuoi acquistare la tua copia del libro che ha ispirato il film con Lucy Hale, ecco dove puoi trovarlo:
Ti odio, anzi no, ti amo!, il film con Lucy Hale e Austin Stowell tratto dal romanzo, è disponibile su Prime Video dal 14 febbraio 2022.
In uscita in Italia proprio il 14 febbraio , Ti odio, anzi no, ti amo! (2021) è una commedia romantica che racconta la sfrenata rivalità tra due colleghi, Lucy Hutton e Joshua Templeton, entrambi ambiziosi, in corsa per un'importante promozione. I due si sfideranno in una lotta senza quartiere, in bilico tra odio e amore.
Ti odio, anzi no ti amo è un film del 2022 che arriva disponibile in streaming su Amazon Prime Video a partire dal 14 febbraio 2022. Il film ha durata 1h e 42 minuti. Guarda il trailer, ma attenzione perché anticipa vari elementi della storia.
Il dolciastro finale è un perfido inganno. La partita si chiude con il Napoli che schiaccia gli avversari, ne vede crollare alcuni esausti. E sfiora la vittoria dopo aver rischiato la più penosa delle sconfitte. Sarri capta segnali di crescita, giusto che se lo dica lui. Ma le cifre danno un giudizio duro: 5 gol per avere dopo tre gare appena due punti. Media: 0.66. La memoria offre poi un confronto negativo: i primi 50 minuti con la Samp furono di superiore qualità, anzi brillanti, ieri c'è stato un cupo regresso nel gioco. Altra riflessione: meglio uscire dalle suggestioni di uno strano mito, l'Empoli era ed è una modesta squadra da salvezza, non l'accademia del calcio nel pianeta, sestultima l'anno scorso ed ora con solo punto in classifica. Non solo, Saponara è un talento, ha dominato ieri nel primo tempo, ma non accende ancora d'invidia Messi. Qualcuno racconti a Sarri e De Laurentiis che qui è passato Diego.La stagione comincia giovedì con il Bruges, Europa League. Seguono tre partite in una decina di giorni. Svanita la sindrome Empoli, si spera cominci davvero la stagione. Sarri e la società ricordino di essere il Napoli, un club che solo un giro di vento fa giocava in Champions o lottava per ritornarvi.L'accorato finale non cancella gli affanni iniziali, con il dominio dell'Empoli più ordinato e scattante. Né lo splendido gol di Insigne, l'urlo del campione ribelle che rimette il Napoli in corsa, fa dimenticare i capogiri da mal di mare, gli squilibri, le anomalie. Sarri crede molto in Hysaj, lo schiera s sinistra perché garantisca copertura ad Hamsik. Ma il giovane albanese già fatica a tamponare Pucciarelli, già stenta su quella fascia essendo destro. Sarà sarà il primo a chiedersi perché tocchi a lui quel posto, perché un mediano abbia bisogno di protezione piuttosto che darla, perché restino panchina i due mancini: Ghoulam, l'uomo mercato che ha segnato un gran gol con la sua Algeria all'Esotho, e un affidabile Strinic. Hysaj può spostarsi a destra, dove Maggio è solo un filmine tenue di 33 anni, premiato da ingaggio triennale. L'altro squilibrio è a centrocampo: Valdifiori ora non vale il chiacchierato Jorginho, soffre il contrasto, ed è falciato dai crampi dopo soli 57 minuti. Il terzetto non fila: Valdifiori balbetta dinanzi a Saponara, che dà invece spessore alla cordata di sinistra con Mario Rui, Croce, Maccarone. Lì crollano due argini: Maggio e Allan, che contrasta bene, ma porta troppo palla, si inserisce con audacia segnando il pari con gesto tecnico perfetto. Hamsik, poi. Raffinato ma ondivago, il solito faro intermittente come non si addice ad un mediano sinistro,incrocia male un sorprendente Zelinski.Insigne è mattatore, dietro le due punte. Corre per 20, fino a fermarsi. Reggerà per un anno? Il suo ruolo è sinistra, non rifinitore. Come con la Samp. Ma ci risiamo con il 4-3-1-2, con Gabbiadini che va a sprazzi accanto a Higuain. Il Napoli suo malgrado migliora passando al più saggio 4-3-3 che include Callejon, ieri demotivato, e restituisce l'ampiezza del biennio spagnolo. Sarri ormai impone il suo modulo, senza salvare l'unico tesoro lasciato da Benitez. Doveva salvare l'attacco e correggere la difesa. Non ha avuto gli acquisti che chiedeva, giusto. De Laurentiis, Chiavelli e Giuntoli lo hanno tradito al mercato, vero. Ma è anche testardo. Non cambi l'impianto d'attacco. Se gli affidano la Gioconda, comincia a stravolgerne il sorriso? 041b061a72